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Memoria: cos'è e perché la perdiamo
COS’È LA MEMORIA?
La memoria viene definita nei dizionari di tutto il mondo come la funzione psichica che ci permette di riprodurre nella mente esperienze passate (immagini, sensazioni o nozioni) riconoscendole come tali e permettendoci di collocare correttamente nello spazio e nel tempo e che ci consente di apprendere e ripetere fedelmente concetti e esercizi.
Nessuna definizione è però adatta a rappresentare la complessità di ciò che accade nella nostra mente quando ricordiamo.
LA CLASSIFICAZIONE DELLA MEMORIA
Gli scienziati identificano 3 step separati e consecutivi che compongono i processi di elaborazione della memoria:
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CODIFICA, le informazioni provenienti dall’esterno vengono interpretate in base alle nostre conoscenze ed esperienze
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RITENZIONE, i ricordi vengono consolidati e diventano a lungo termine
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RECUPERO, riaffiorano i ricordi a lungo termini affinché siano sfruttati per le esigenze del momento, questo avviene se ci sono adeguati stimoli definiti "di richiamo".
Tutte e 3 le fasi sono ampiamente influenzate da attenzione, motivazione, importanza emotiva dello stimolo, umore e tanti altri elementi per cui la nostra memoria è sempre molto diversa.
Negli anni gli studiosi hanno cercato diverse volte di classificare le funzionalità mnemoniche del nostro cervello e della nostra mente arrivando a conclusioni tra loro molto diverse.
Uno dei modelli di classificazione più noto e accettato è stato proposto nel 1968 da Atkinson e Shiffrin, per i quali la memoria si può dividere in:
memoria sensoriale
memoria a breve termine o MBT
memoria a lungo termine o MLT
La memoria sensoriale riguarda l’informazione nell’attimo stesso in cui ci giunge ed è connessa alla MLT dalla MBT che contiene informazioni per un breve lasso di tempo (nell’ordine di 10 secondi), tali informazioni possono poi decadere o essere fissate nella MLT.
La MLT contiene tutte le esperienze e conoscenze che si sono acquisite durante la vita e si suddivide a sua volta in memoria:
esplicita o dichiarativa che comprende tutto quello che si può in qualche modo descrivere
implicita o procedurale che comprende le abilità motorie, percettive e cognitive.
Sulla scia di questa prima divisione della memoria sono poi state formulate tante altre ipotesi, ad esempio nel 1947 Baddeley e Hitch hanno introdotto una sottocategoria della MBT chiamata memoria di lavoro o working memory (WM) che comprende le informazioni che dobbiamo memorizzare nell’immediato per svolgere il lavoro che stiamo facendo e che poi possiamo eliminare.
Ancora, nel 2001 Tulving introdusse una distinzione all'interno della memoria dichiarativa separando memoria episodica e semantica: la prima riguarda eventi della vita, la seconda nozioni e concetti.
Più recentemente poi Conway nel 2005 ha iniziato a parlare di memoria autobiografica definendola come l’insieme dei ricordi della vita visti nella prospettiva di sé stessi in rapporto con il mondo.
E’ poi interessante notare che negli anni sono stati identificati anche altri tipi di memoria come la memoria prospettica cioè quella che ci permette di ricordarci di fare qualcosa nel futuro.
La situazione insomma è parecchio complessa.
LE AREE NEURONALI COINVOLTE NELLA MEMORIA
Lo studio della memoria per molti anni si è rivolto alla comprensione di quali neuroni del nostro sistema nervoso centrale fossero coinvolti in questi processi. Da tali analisi è emerso che le aree coinvolte sono le stesse connesse con le emozioni, tra questi due elementi vi è quindi un forte link.
La memoria coinvolge infatti ippocampo e amigdala, due strutture nervose che fanno parte del sistema limbico.
L’ippocampo è coinvolto nella genesi della MBT infatti raccoglie le informazioni elaborate dal sistema nervoso centrale, le sintetizza e le riunisce.
L’amigdala invece è coinvolta nella MLT: attribuisce un significato emotivo/affettivo agli stimoli provenienti dall’esterno e controlla il nostro sistema di gratificazione/punizione.
Anche altre strutture sono coinvolte nella memoria, in particolare l'ipotalamo, il talamo e i lobi frontali.
COSA SUCCEDE QUANDO “SI PERDE LA MEMORIA”?
La perdita di memoria è un evento associato con la morta o il danneggiamento di quei neuroni che sono coinvolti nei processi mnemonici. La connessione tra tutti i nostri neuroni è molto più complessa di quella descritta sopra infatti le informazioni che ci vengono dall’esterno sono elaborate da diversi nuclei corticali e subcorticali prima di raggiungere le sedi più strettamente ritenute collegate alla memoria pertanto il danneggiamento di tantissime aree nervoso porta ad alterazioni di questi processi.
Nei casi più diffusi di demenza però il danno riguarda spesso l’ippocampo. Questo è ad esempio ciò che accade nei malati di Alzheimer in cui i neuroni ippocampali, ma non solo, muoiono. Il meccanismo con cui questo avviene non è ancora del tutto chiarito ma sembra sicuramente coinvolta la formazione di ammassi proteici (proteina Tau, beta amiloide), l'instaurarsi di uno stato di infiammazione e di eccitotossicità ed un elevato stress ossidativo.
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Bibliografia e sitografia
Atkinson, R.C., Shiffrin, R.M. (1968). Human Memory: A proposed system and its control processes, in Spence K.W. , Spence J.T., Advances in the Psychology of Learning and Motivation, vol.2, Academic Press, New York.
Brandimonte, A. (2004). Memoria in Zorzi, M. e Girotto, V. Fondamenti di psicologia generale. Il Mulino, Bologna.
Conway, M.A., Holmes, E.A. (2005). Autobiographical Memory and the Working Self, in Braisby, N.R., Gellatly, A.R.H. (eds.), Cognitive Psychology, Oxford University Press
Ellis, J.A. (1996). Prospective memory or the realization of delayed intentions: A conceptual, framework for research. In M. Brandimonte, G.O. Einstein, M.A. McDaniel (a cura di), Prospective memory: Theory and applications, 1-21
Tomei, L. (2017). Psicologia della memoria in Aquilar, F., Pugliese, M. (2017). Condividere i ricordi. Psicoterapia cognitiva e funzioni della memoria. Franco Angeli Editore
Tulving, E. (1972). Episodic and Semantic Memory, in Tulving E. e Donaldson W. (eds.) Organization of Memory, Academic Press, New York.
Legrenzi, P., Papagno, C., Umilta’, C. (2012). Psicologia generale. Da cervello alla mente. Il mulino, Bologna
https://www.stateofmind.it/2015/10/working-memory-psicologia/
https://www.stateofmind.it/2015/10/memoria-autobiografica/
https://www.stateofmind.it/2012/03/memoria-prospettica/
Memoria: definizione, funzionamento, tipi di memoria - Psicologia (stateofmind.it)
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