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Varianti Virali: cosa sono? come nascono? quali sono le varianti di SARS-CoV-2?
COSA SONO LE VARIANTI DI UN VIRUS E PERCHE’ SI CREANO?
I Virus per loro natura cambiano costantemente.
La riproduzione virale si basa sulla creazione di molteplici copie del virus stesso ma durante questo processo si possono verificare “errori di copiatura” perciò accade che si sviluppino delle Mutazioni del materiale genetico del Virus: nascono così quelle che sono chiamate Varianti del Virus.
A volte la variante emerge e scompare, altre volte persiste. Si tratta comunque di un fenomeno noto e che non deve stupire.
Il problema può emergere quando le mutazioni vanno ad alterare caratteristiche importanti del virus stesso modificando, tra gli altri, aspetti come la facilità di diffusione virale, l’aggressività o la sua capacità di eludere il nostro sistema immunitario.
Il virus responsabile della pandemia di COVID-19, come tutti gli altri virus, non è esente a questi processi e sono quindi state identificate, soprattutto nell’ultimo periodo, alcune varianti.
QUALI SONO LE VARIANTI DI SARS-CoV-2?
Le principali varianti di SARS-CoV-2 sono 3 e prendono il nome dal luogo geografico in cui sono state individuate per la prima volta:
Per poter comprendere le caratteristiche di tali varianti è importante ricordare SARS-CoV-2 è un virus della famiglia dei Coronavirus. Questi virus devono il loro nome al loro aspetto “a corona” dovuto alla presenza sulla loro superficie di proteine chiamate Spikes:
La proteina Spike ha il compito di legarsi all’enzima ACE2 (enzima di conversione dell’angiotensina 2, presente sulle cellule dell’epitelio polmonare). Tramite il legame Spike-ACE2 il virus entra nelle nostre cellule, blocca l’attività di ACE2 e rilascia il proprio RNA virale. La nostra cellula è quindi costretta a produrre proteine virali e in questo modo si creano nuovi coronavirus portando avanti l’infezione.
E’ importante capire questo meccanismo perché tutte e 3 le varianti presentano mutazioni sulla proteina Spike e questo influenza la velocità e la facilità con il il virus si lega alle nostre cellule e replica.
Tutte e 3 le varianti diffondono infatti più facilmente e rapidamente rispetto alla prima forma virale identificata a Wuhan.
Per quanto riguarda la variante Inglese si pensa che potrebbe essere anche più patogenetica delle altre varianti (maggior capacità di indurre la malattia).
Le varianti Sudafricana e Brasiliana invece sembrano in grado di eludere gli anticorpi prodotti dal nostro organismo durante una precedente infezione per cui causano un maggior numero di reinfezioni.
Schema riassuntivo delle principali mutazioni delle varianti di SARS-CoV-2:
Sembra si stia diffondendo una quarta variante, la variante Nigeriana (B.1.1.207), ma i dati sono ancora troppo pochi per poter avere informazioni precise
Un aspetto da sottolineare riguarda la convinzione che queste varianti colpiscano preferenzialmente i bambini. In base ai dati diffusi attualmente non ci sono prove che le varianti si riscontrino preferenzialmente una fascia d’età piuttosto che un’altra.
QUAL’E’ LA SITUAZIONE IN ITALIA?
L’ISS ha pubblicato la “Relazione tecnica della prima indagine sulla variante inglese del virus SARS-CoV-2”, dai dati pubblicati emerge che anche nostro paese vi è ampia circolazione della variante Inglese di SARS-CoV-2 la cui prevalenza è stimata pari a 17,8%.
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